Si riaccende nella memoria dell’autunno il ricordo leggero di Ammis Maius che continua a testimoniare per la bellezza della semplicità.
La presenza di tale ricordo mette in discussione lo scorrere del tempo. In quel lasso momentaneo, l’infinito rintraccia la sua potenza e decide di dividersi moltiplicando sé stesso. Il suo intento è osservarsi nella moltitudine di prospettive che riesce a creare.
Ammis, incarnazione di tale moltitudine universale, segue l’esempio. Scissa il suo potere onorando il ciclo infinito dello sviluppo. In questo modo sa che nessun’autunno sarà mai solo e che nessuna primavera resterà abbandonata in quanto avrà i suoi semi. Ammis promette la rinascita e con essa la continua testimonianza che, nella semplicità, troveremo sempre la massima espressione della bellezza.