Nell’universo nulla si perde, tutto si trasforma.

Esiste uno spazio dove il tempo non distingue tra passato e futuro, dove il vecchio è il nuovo e il nuovo è il vecchio. Un posto dove le storie che sono state raccontate si interfacciano con le storie ancora da raccontare e si influenzano reciprocamente.
Le forze che governano il passato incontrano le forze che governano il futuro nella danza autunnale della trasformazione.

Le Magnolie hanno imparato dal saggio Cedro come rimanere costanti, inamovibili, sempreverdi. La loro è una forza che ormai si estende indietro fino all’eterno.

L’autunno guardandoli potrebbe dimenticarsi di sé stesso e del suo compito. Lui necessità della ciclicità che la magnolia e il cedro hanno oltrepassato come evoluzione millenni fa.

Osservando la difficoltà dell’autunno, abbiamo deciso di riorganizzare l’armonia ciclica dell’evoluzione, inserendo Aceri e Faggi: perturbabili, emotivi, romantici.

Forse l’anima dell’essere umano è la forza che governa sull’eterno futuro, sul divenire, indicando al passato attraverso quale presente può trasformare se stesso per raggiungere un armonico essere futuro.