Nell’istante dell’origine del nulla, si celava nascosto il segreto del Tutto. L’attimo dopo, dall’originario nulla, il Tutto si espandeva all’estremità dell’incognito. Ogni attimo del prima si preparava a dare al dopo il suo frutto, proprio come l’estate si è preparata a donare all’autunno il frutto del fico.
Nel ripetitivo momento originario, possiamo riconoscere il ciclo evolutivo del Tutto: l’Uno che evolve sé stesso continuamente. Il fico, testimone silenzioso di questa continua trasformazione, condivide il segreto della ciclicità alle stagioni. Ogni attimo del prima ha preparato questo frutto a manifestarsi nella sua maturazione, come se fosse una promessa da mantenere, materializzando l’abbondanza dei raccolti nel suo giuramento.
Nella memoria evolutiva del fico, possiamo riconoscere sia il passato che la promessa dell’avvenire; la dolcezza dell’esistenza è parte integrante della danza tra l’Universo manifestato ed i suoi cicli di trasformazione. È anche nell’attimo di dolcezza di un fico che ci connettiamo profondamente ai segreti dell’esistenza.