La Natura non conosce la differenza tra il giusto e lo sbagliato. È la Natura Umana che ha costruito una narrativa di significato allo scopo di proteggere la sua fragilità dinanzi a tale potenza, nella sua incalcolabile complessità.
La Natura non ha paura, mai. La Natura ama, sempre. È il suo amore che si potrebbe ramificare in protezione, incoraggiamento, miglioramento e adattamento senza dividersi in forme duali come l’uomo fa con il giusto o lo sbagliato, ma bensì in tutte le forme probabili che si rivelano complementari.
Così facendo la Natura ha creato cicli, sia per sé stessa sia per tutto ciò di cui è fatta. Tali caratteristiche si osservano nel battito del cuore, nel respiro, nella fotosintesi clorofilliana, nelle stagioni annuali… Un ritmo che si espande e si contrae allargando ogni millisecondo lo spazio, e di conseguenza sé stessa.
Nel suo grande ritmo è tutto perfettamente organizzato. Non vi sono mai stati errori, ma solo calcoli di eventualità dell’avvenire. È così che Larix decidua Miller è stata educata nella sua evoluzione: tutta la sua giovane specie di conifere segue il ritmo sincronico delle fasi in successione perdendo le sue foglie in inverno.
Ma questo non vuol dire che lei non è più fragile dei suo antenati coniferi, lei è diversa nella sua evoluzione; fatto che la inserisce in una sola dei miliardi di milioni di ramificazione dell’Essere della Natura.