Andate nei vostri campi e nei vostri giardini e osservate come le api raccolgono con piacere il nettare dei fiori. Osservate però anche come questo piacere sia reciproco: come anche il fiore sia entusiasta di donare se stesso all’ape. Questo perché per l’ape un fiore è la sua sorgente di vita, mentre per il fiore l’ape rappresenta un messaggero d’amore. Per entrambi, ape e fiore, dare e ricevere sono tanto un bisogno quanto un piacere.
Quando l’abbondanza trova il suo equilibrio con l’aridità, emerge silenziosamente nella coscienza della Natura la fusione tra l’essenza e l’essenziale.
Qui, le piante resilienti, determinate a esistere, donano sé stesse per il piacere della condivisione della propria essenza. Quello che chiamiamo scarsità, nel dry-garden diventa abbondanza: le condizioni per noi estreme si trasformano in una fonte di prospera fioritura.
Così come l’ape e il fiore si interconnettono per permettere alla vita di esistere, tra il giardino e l’anima nasce uno scambio profondo: dove il giardino offre la sua saggezza e chi lo osserva, con amore, attenzione e cura, per riceve ispirazione e pace.
Il dry-garden non è solo un’innovazione del giardinaggio, ma un’altra lezione che noi ora siamo pronti ad ascoltare dalle Natura, che ci insegna, ci mostra che anche nella scarsità, possiamo trovare abbondanza e che, come le piante che prosperano in condizioni difficili, anche noi possiamo fiorire quando siamo in armonia con ciò che ci circonda, così come accade nel dry-garden di @gardea_family_resort.







Foto by @elisa_fedrizzi