La purezza si espande nei cuori di questi bambini che curiosamente osservano il fascino del cambiamento in ogni processo della creazione. Ricordo ancora la prima volta in cui ho sentito la voce della Natura sussurrarmi la sua ispirazione. Mi rivedo in questi bambini, liberi di spirito, che camminano scalzi verso il futuro.

La Natura ci insegna, fin dall’inizio della nostra esistenza in questa dimensione, come radicarci nella memoria senza però restare fermi. Ci mostra come portare dentro di noi il tempo, mentre ci muoviamo nello spazio.

Ogni passo che compiamo, ogni foglia che tocchiamo, ci ricorda che siamo parte di un ciclo eterno, dove ogni momento è connesso al successivo. I bambini, con la loro purezza e meraviglia, incarnano questa saggezza innata. Essi non percepiscono la separazione tra sé e la Natura, ma riconoscono in essa una guida, un’amica, una maestra, talvolta una Madre.

E mentre raccolgono i frutti di generazioni passate, assorbono inconsapevolmente la forza, la pazienza e la capacità di rinnovarsi. Ogni seme che germoglia, ogni pianta che cresce, diventa per loro un insegnamento prezioso, un promemoria che la vita è in continuo divenire.

Così, anche noi, osservandoli possiamo riscoprire il potere di riabbracciare il presente, di radicarci in ciò che è autentico e di lasciarci trasportare dal flusso naturale dell’esistenza. La Natura ci invita a rallentare, a osservare e a riscoprire la bellezza della semplicità, ricordandoci che, proprio come i bambini, siamo eterni viaggiatori, connessi al tutto e in continuo movimento verso il nostro futuro.